IL PRESIDENTE MUSSINI :”IL VINILE E’ TORNATO AMICO DELLA QUOTIDIANITA’ DI CHIUNQUE FRUISCE MUSICA”

IL PRESIDENTE MUSSINI :”IL VINILE E’ TORNATO AMICO DELLA QUOTIDIANITA’ DI CHIUNQUE FRUISCE MUSICA”

Parma, 25 febbraio 2021 – Il presidente di Vinylistic Leonardo Mussini, intervistato da RWS Revolution Web Station, racconta il percorso che ha visto nascere e sviluppare negli ultimi 10 anni l’associazione culturale nata a Parma nel 2010.

Durante l’intervista radiofonica Mussini ha ricordato da dove nasce l’amore incondizionato dei DJs per il supporto fonografico del vinile ed ha commentato i recenti positivi dati di vendita dei dischi negli ultimi anni, numeri che hanno interessato pochi giorni fa anche la prestigiosa redazione del telegiornale nazionale TG2.


Cosa lega i DJ al vinile e perché avete fondato Vinylistic?

Cultura musicale attraverso i vinili si esprimeva soprattutto tramite due canali, la radio ed i locali da ballo. Musica che è cultura da condividere e non da difendere gelosamente come una proprietà privata.

Negli anni il confronto coi colleghi sviluppato soprattutto nei negozi di dischi è stato fondamentale. Negli ultimi 20 anni questi luoghi di aggregazione musicale dal grande valore intrinseco sono venuti un po’ a mancare, per questa ragione con altri colleghi DJ di Parma nel 2010 abbiamo creato Vinylistic. Obiettivo preservare, difendere e dare continuità alla cultura musicale, soprattutto legata al mondo del DJing ed al supporto del vinile che fino ai primi 2000 è stato l’unico strumento che si suonava nei locali serali. L’associazione da consulenza ed organizza eventi per far si che la cultura che ci ha portato ad essere oggi appassionati di musica o Dj non venga dimenticata, soprattutto da parte delle giovani generazioni. Siamo contenti in questi 10 anni di aver aggregato decine di persone in Emilia e bassa Lombardia ma con anche associati provenienti da tutta Italia. E di fa molto  piacere vedere questa bellissima ripresa del supporto del vinile.

 

Come sta andando il mercato del vinile?

I dati che ci stanno arrivando dai mercati storicamente più importanti ed evoluti sui supporto fonografici -USA e Regno Unito- ci dicono che le vendite di vinile nuovo hanno sorpassato quelle dei cd per le prima volta dal 1986, dopo 34 anni.  Il supporto del cd che doveva essere il de profundis dei vinili sta soccombendo per due ragioni: 1) non è mai passato di moda nelle generazioni over30 2) le nuove generazioni millenials che non conoscono il supporto lo reputano una tecnologia nuova e si appassionano proprio perché il vinile regala quel rapporto fisico e senso di collezione che il digitale -soprattutto gli mp3 o lo streaming- non hanno. Questo secondo fenomeno è quello davvero interessante! C’è da notare che il mercato dei supporti fisici oggi rappresenta solo il 10% delle vendite. Mentre se includessimo anche i dati sulle vendite dei vinili usati che impazzano su alcuni siti online, la fetta di mercato del vinile sarebbe molto di più a livello globale, con numeri spaventosi. Ci fa piacere che una redazione importante come quella dei Tg2 ha fatto un servizio con interlocutori di tutta la filiera -stampatori, etichette discografiche e negozianti di dischi indipendenti- che raccontano come anche i numeri italiani stiano andando in questa direzione. Sono contento che il vinile stia tornando quale amico quotidiano della vita di chi fruisce musica.

 

Meglio il suono di un vinile o della musica in digitale?

Ci tengo a sottolineare ed a sfatare un luogo comune: non esistono studi empirici che diano con certezza una preferenza di qualità d’ascolto tra i due ascolti e le due tecnologie. Per questo, a parità di impianto d’amplificazione, la preferenza sarà sempre dettata dal gusto soggettivo dell’orecchio di chi ascolta. In questo senso secondo me il vinile è avvantaggiato nelle persone che vogliono appassionarsi alla musica e viverla in modo attivo senza subirla dai grandi network e dai media mainstream, proprio perché il vinile è un supporto tangibile che ti da il piacere di poter ascoltare una traccia sul lato B che non trovi online, di godere di una copertina artistica o di leggere interessanti crediti e testi. Bisogna rispettare la fruizione di tutti ma l’importante è continuare ad aumentarne la portata, come è successo durante la prima fase di quarantena con molti più contenuti artistici fruiti a livello domestico.

 

Cosa cambierà nelle abitudini di fruizione musicale delle persone una volta finita questa pandemia da Covid-19?

Non mi sorprenderei di vedere alcune abitudini cambiare; notare molte più persone appassionate frequentare i mercatini dei vinili usati e da collezione, le fiere del disco e pure i piccoli negozi che ancora resistono nelle nostre città: questo sarebbe un vero tributo a chi ci sta regalando cultura e a tutti i musicisti, produttori e DJ che nell’ultimo anno hanno fatto davvero fatica

Il mondo degli eventi come risponderà a questo momento secondo Vinylistic?

Il consiglio direttivo di Vinylistic ha ragionato molto ed ha voglia di portare avanti il messaggio di fare squadra, soprattutto rivolto ai propri associati. Capiamo che sia difficile avere ottimismo verso la stagione estiva ma non è tollerabile solo subire le scelte dei governanti. C0’è ancora tempo per confrontarsi internamente, capire quali siano i prodotti da proporre la prossima estate, sulla scia della scorsa estate dove si sono fatti tanti eventi contingentati con le persone sedute ai loro tavoli. Dobbiamo tutti confrontarci e capire la tipologia di location, proposta artistica e comunicazione per i nostri eventi; sì perché c’è una grossa fetta di clientela che non potrà frequentare gli eventi contingentati ma che potrà seguirli online in diretta, o rivedendo un video o riascoltando un mixato, un programma radiofonico o un podcast.

Vogliamo infondere ottimismo e voglia di studiare strategie; riallacciare i contatti con le strutture ricettive che, sicuramente sono frastornate, ma di certo apprezzeranno il messaggio di un interlocutore costruttivo che rinnova la propria volontà di lavorare insieme. Pensiamo che la prossima estate questi due mondi bastonati dalla pandemia delle strutture ricettive e dei produttori ed esecutori di eventi debbano capire di fare parte della stessa parte del mercato e devono porre le basi per poi poter sfruttare in futuro queste posizioni costruite in un momento difficile.

 

I media mainstream oggi fanno proposta e cultura musicale? Cosa ti piacerebbe succedesse la prossima estate 2021?

Spero di vedere tanti vinili girare negli eventi la prossima estate, come spero di vedere tanti musicisti, artisti e Dj che amano il digitale potersi esprimere: dobbiamo sostenerci a vicenda perché la musica ci accompagna tutti i giorni. Dobbiamo farci accompagnare dalla musica di qualità che oggi, a malincuore, non sta sui grani media tradizionali.

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